a Berlino il documentario di Stefano Savona sulla tragedia del Covid- Corriere.it


di Federico Fumagalli

Il film sar presentato al festival dal 16 a 26 febbraio. Il regista: Non parla solo dei giorni brutti, ma anche di come Bergamo stata in grado di ricostruirsi. Domenico Procacci lo distribuir in Italia, forse la prima al Bergamo Film Meeting

Se mai esistito un film dedicato a una citt, questo. Un film su Bergamo, dentro Bergamo e per Bergamo. A cominciare dal titolo Le mura di Bergamo. Il documentario di Stefano Savona arriva nella citt del Muro, in selezione ufficiale al prossimo Festival di Berlino (16-26 febbraio). Il film sar presentato in prima mondiale nella sezione Encounters, dedicata al cinema pi innovativo e indipendente.

Per la prima volta dall’inizio della pandemia, la Berlinale torna nel suo formato usuale. Zeppo di titoli, suggestioni e glamour. La presidente di giuria l’attrice Kristen Stewart; l’Orso d’oro alla carriera viene assegnato al mito Steven Spielberg. Berlino per , per sua natura, un festival che riflette. Lo fa (gi lo ha fatto, nelle ultime edizioni) anche sul Covid 19. Essere a Berlino di certo una soddisfazione. Il film ha avuto una realizzazione complessa. Ci abbiamo messo quasi tre anni racconta il regista. Non parla solo dei giorni brutti, ma anche di come Bergamo stata in grado di ricostruirsi. Ci voleva molta ostinazione, ma io e la mia squadra ci abbiamo creduto.

Il tempo trascorso dall’inizio delle riprese, a marzo 2020 (subito dopo lo shock delle immagini dei carri militari al cimitero, io e la troupe siamo partiti per una citt che non conoscevamo), ha giovato a una storia che bisognava raccontare a una certa distanza dalla cronaca. Non un film cronachistico. Anzi, l’esatto contrario spiega Savona. L’ambizione fare Storia, ripensando a questo tragico evento. Trattato secondo pi punti di vista, anche dalla Provincia: Abbiamo parlato con il parroco di Leffe, con il medico di Sarnico. I protagonisti sono molti. Fra i tanti, Alessandra Beltrame e Andrea Zanoli di Lab80. La societ di produzione e distribuzione cittadina ha avuto un ruolo centrale e ha aperto al regista gli archivi di Cinescatti. In questo modo, abbiamo potuto contare anche su immagini di archivio. Non soltanto su quelle girate durante la pandemia.

I tormenti di Bergamo nella primavera 2020 sono purtroppo esemplificativi di un dramma mondiale. Savona li esplora, lungo la durata extra large di 136 minuti. In cui riavvolge il doloroso nastro della memoria a tre anni fa e si sofferma sullo spirito tenace della ripartenza. La vicenda gi passata sotto i riflettori artistici, non sempre privi di retorica. A volte onesta, altre meno. I precedenti lavori di Savona dicono che il documentarista, palermitano classe 1969, ha lo sguardo e il talento giusti per maneggiare la materia con sensibilit. La sua opera pi nota La strada dei Samouni. Un riuscito incontro tra cinema del reale e animazione sul conflitto israelo-palestinese, che nel 2018 incant il Festival di Cannes e vinse alla Quinzaine des Ralisateurs.

The Walls of Bergamo, nome internazionale del film, una produzione ILBE e Rai Cinema. Crede nel progetto anche la Fandango di Domenico Procacci, che si occupa della distribuzione. Le premesse, artistiche e produttive, sono tali da lasciare sperare che Le mura di Bergamo (forse la prima italiana al Bergamo Film Meeting, il prossimo marzo) possa diventare un titolo di riferimento. Con cui il cinema riesca a definire il momento storico contemporaneo pi tristemente significativo per la citt.

24 gennaio 2023 (modifica il 24 gennaio 2023 | 08:37)

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